27 maggio 2019

Mirko Mussetti Recensione a Guerra economica IASSP

“Guerra economica, cognitiva, dell’informazione. Lo stato dell’arte”, GoWare 2019, è il nuovo volume curato da Giuseppe Gagliano, noto studioso di intelligence e guerra economica a livello nazionale ed internazionale ( ha infatti all’attivo due pubblicazioni su questa tematica in francese e una Brasile). Il titolo è accattivante ed onnicomprensivo delle cruciali attività della moderna intelligence economica, ovvero di quel fondamentale dispositivo posto a tutela della sovranità economica dello Stato. Il libro raccoglie saggi di undici autori d’alto livello, che accuratamente analizzano le dinamiche e le mille sfaccettature di una forma di guerra che è soft solo all’apparenza. Dominando l’infosfera, i servizi di intelligence statali e privati forniscono all’attore in gioco da cui dipendono gli strumenti idonei per la conduzione delle guerre commerciali e finanziarie; siano esse difensive o, molto più spesso, offensive. Chiunque prenda sotto gamba il legame tra l’informazione e i mercati è destinato ad essere vittima delle più sofisticate forme di belligeranza cognitiva, rischiando la crisi fiscale o persino il fallimento. In gioco non v’è solo la ricchezza dei popoli e delle imprese, ma anche l’indipendenza stessa delle nazioni. A ricordarci questo cruciale nesso logico ed operativo ecco dunque i contributi di Arduino Paniccia sulla scuola di guerra economica francese, di Sara Brzuszkiewicz sul terrorismo internazionale e regionale, di Rebecca Mieli sulla dittatura delle informazioni, di Ester Forlenza dulle armi della guerra economica, di Sara Cutrona sulla guerra dell’informazione, di Laris Gaiser sull’omogeneità culturale, di Domenico Vecchioni sulla conflittualità geoeconomica, di Michela Mercuri sul nascente mondo multipolare, di Massimo Franchi sul ruolo dell’intelligence e di Carlo Jean sul patriottismo economico. La lunga parte finale del volume, ad opera dello stesso Gagliano, riassume mirabilmente le percezioni degli analisti sui futuri scenari internazionali e sulla esigenza di dotarsi di una efficiente intelligenze per fronteggiare al meglio le sfide geoeconomiche che il nuovo mondo multipolare porta in dote. Dall’assertività cinese (Vie della Seta e 5g) al dominio cibernetico a stelle e strisce, dagli idrocarburi mediorientali alla presenza francese in Africa, dall’industria bellica al dominio alimentare, Gagliano ci mette in guardia sull’enorme quantità di dossier aperti sulle scrivanie delle cancellerie che contano. Dagli esiti di queste partite scaturirà l’ordine mondiale del XXI secolo. Decidere di non giocare significa perdere a tavolino, condannando il proprio Paese alla retrocessione economica e politica. Un libro che i decisori politici nostrani dovrebbero leggere con attenzione. Mirko Mussetti Analista di Limes e di Geopolitica info

 
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