24 luglio 2019

Gagliano Giuseppe Venezuela :sfera di influenza tra Russia,Cina e Usa

Se a partire da maggio Guaidó ha deciso di cambiare strategia nei confronti di Maduro -una strategia certamente costruita all’insegna della cautela e della prudenza-ciò è stato anche determinato dalle pressioni americane .In questa partita non c’è dubbio che l’esercito venezuelano ,i mercenari(russi e americani) e il petrolio siano gli attori principali. Erik Prince ,ex-ufficiale dei Navy Seal e fondatore della compagnia di mercenari privata Bkackwater ,avrebbe pianificato nel mese di aprile un colpo di Stato che prevedrebbe l’uso di 5000 contractors per destabilizzare il presidente Maduro potendo contare su un budget di 40 milioni di dollari. Tutto ciò non deve sorprendere : basti pensare che un piano analogo era stato pianificato nel 2017 dallo stesso Prince per conto degli Emirati Arabi con lo scopo di destabilizzare il Quatar prevedendo l’impiego di 15.000 uomini . D’altra parte Guaidó, a metà maggio, avrebbe incontrato gli americani di SOUTHCOM proprio per mettere a punto un piano di destabilizzazione militare e politica. Una tale eventualità troverebbe naturalmente una ferma e risoluta opposizione da parte della Russia che è presente in Venezuela anche con il gruppo di mercenari privati Wagner con lo scopo di proteggere sia Maduro e i suoi familiari, sia i giacimenti petroliferi che le infrastrutture critiche della città. L’utilizzo dei contractors ,che altro non sono che i moderni mercenari ,costituisce una delle varianti della guerra moderna nella quale gli Stati preferiscono affrontarsi indirettamente. Quanto al contrasto tra Stati Uniti e Russia in relazione al Venezuela (conflitto legato sia alle sfere di influenza in America latina sia alle risorse presenti in Venezuela)questo conflitto di interessi non rappresenta una novità dal punto vista storico ma semplicemente il proseguimento della vecchia contrapposizione tra blocchi che ci fu durante la guerra fredda.A tale proposito un ruolo determinate lo svolge sia il colosso energetico russo Rosneft- attraverso il quale oramai la Russia controlla un gran parte della produzione petrolifera venezuelana- sia la banca russo-venezuelana Evrofinance Mosnabank attraverso la quale passano le transazioni finanziarie tra Russia e Venezuela.Se a tutto ciò si aggiunge il prestito erogato di 16 miliardi di dollari dalla Russia si comprende come la sovranità del paese sia puramente illusoria .La presenza della Cina - a partire dal 2014 con la visita di stato del presidente Xi Jinping a Caracas - è stata volta non solo a investire ingenti risorse cinesi nel settore petrolifero ma a partire dal 2017 il Venezuela ha deciso di iniziare a pubblicare il prezzo del petrolio non più in dollari, ma in yuan in funzione anti americana. In ultima analisi, la Russia da una parte e la Cina dell’altra ci rapportano al Venezuela non solo per controllate le risorse petrolifere ma soprattutto per ampliare la loro sfera di influenza in funzione anti americana .

 
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